L’autostima è come un impasto di creta, dobbiamo impegnarci a modellarla fino a definirne una forma che ci rappresenti.
È malleabile, l’autostima. Per questo è necessario lavorarla continuamente, quando è troppo tempo che non la consideriamo la si deve inumidire per renderla più morbida e poter inventare nuove forme. Forme capaci di gratificarci.
Spesso però la lasciamo seccare e rimane lì, informe e inutile. Altre volte invece la inondiamo d’acqua a causa di un rigurgito d’orgoglio che ci spinge a darle dignità, ma otteniamo solo l’effetto di renderla viscida e ne disperiamo la sostanza.
Ma di fatto, cos’è l’autostima?
L’autostima è l’insieme dei giudizi valutativi che ogni individuo dà di se stesso. È un elemento della nostra personalità. È, secondo Maslow, uno dei bisogni che si identificano nella sua famosa piramide, e che si colloca un gradino prima della punta della piramide: l’auto realizzazione.
L’autostima è una qualità innata o è acquisibile?
L’autostima è dentro ognuno di noi. A volte sopita, altre volte soffocata e, altre ancora, tumultuosa.
L’autostima è malleabile.
È un attitudine che si può allenare e può essere influenzata e stimolata da diversi fattori (interni ed esterni) che la modellano.
FATTORI INTERNI
- Idee: la nostra creatività
- Credenze: i nostri valori
- Pratiche: i nostri atteggiamenti
- Comportamenti: le nostre risposte istintive
FATTORI ESTERNI
- Messaggi ricevuti: stimoli esterni
- Esperienze: il nostro vissuto
- Ambiente: la socialità che ci circonda
- Relazioni: il nostro rapporto con il mondo
La consapevolezza di ciò che può influenzare la nostra autostima è il primo passo verso una strutturazione più forte di ciò che crediamo di noi.
Se il nostro approccio ai fattori interni ed esterni è proattivo e consapevole saremo noi a ricercarli e a interpretarli, orientandoli a creare una maggiore forza interiore.
Ci sono due elementi identificativi che ci permettono di focalizzare ancora meglio l’aumento della nostra autostima:
- Senso di efficacia – fiducia nelle nostre capacità di pensare e superare le sfide della vita.
- Rispetto di sé – fiducia nel nostro diritto al successo e alla felicità.
Sia nella vita privata che in quella professionale, un buon livello di autostima comporta dei vantaggi che generano:
- Razionalità
- Realismo
- Intuito
- Creatività
- Indipendenza
- Flessibilità
- Capacità di gestire il cambiamento
Il rischio che si corre quando parliamo di autostima è che nelle relazioni tendiamo a sentirci a nostro agio con persone che hanno un livello di autostima simile al nostro.
Di conseguenza, se il nostro livello di autostima è basso rischiamo di circondarci di persone scarsamente fiduciose in loro, finendo in “sabbie mobili emozionali” che non ci permettono di continuare a testa alta il nostro cammino.
L’obiettivo quindi è imparare a bastarsi, dobbiamo puntare a essere persone emotivamente autonome che coltivano l’amor proprio e sanno dire di no: gli altri infatti non ci regaleranno mai ciò che ci manca.
“Credi in te stesso. Gli unici ad apprezzare uno zerbino sono quelli con le scarpe sporche” – Leo Buscaglia.
Quali sono i vantaggi nel mondo lavorativo per le persone che hanno un livello di autostima alto?
Nel mondo del business avere un buon livello di autostima equivale a poter rivestire ruoli dove è richiesta una sempre maggiore capacità di scelta.
Considerando che operiamo in un contesto di sfide sempre nuove e sempre più numerose, è fondamentale sviluppare la fiducia in sé per poterle affrontare con la volontà di superarle e non con la sola speranza.
Nel mondo del lavoro, le persone con una sana e forte autostima sono caratterizzate da alcuni elementi distintivi:
- La disponibilità a imparare
- Il saper interagire e lavorare efficacemente con gli altri
- Il saper gestire adeguatamente il cambiamento
- L’essere innovativi, pensando con la propria testa
Gli effetti che queste persone generano nello svolgimento della propria attività professionale sono numerosi come ad esempio:
- Sviluppano una forte consapevolezza nella propria vita lavorativa,
- Hanno rispetto per sé e per gli altri (assertività),
- Vivono con la convinzione di avere valori da trasmettere,
- Manifestano libertà da paure e da ostilità gratuite.
Tramite i consigli trasmessi nella fase introduttiva, adeguati agli obiettivi sopra descritti, dobbiamo saper ricercare quotidianamente quelle sfide interiori che diventino stimolo evolutivo per la nostra autostima.
È puntando ad essere buoni impiegati, manager, operai, titolari, che inneschiamo l’inevitabile desiderio di essere sicuri di noi stessi. Il confronto con il mondo esterno non può spaventarci, ma deve smuoverci a inumidire ancora la nostra creta al fine di poterla modellare rispetto alle nostre aspettative e non a quelle del mondo che ci circonda.
Per fare questo dobbiamo, “disturbando” ancora Maslow con la sua piramide dei bisogni, immaginare l’autostima come il trampolino per raggiungere l’auto realizzazione, cioè quella condizione di sublime serenità derivante dall’essere certi e sicuri di saper trasmettere sentimento mentre svolgiamo il nostro lavoro.
Avere la piena coscienza della nostra forza ci soddisfa, come ad esempio quando concludiamo un contratto, ma se attraverso quell’affare siamo riusciti davvero ad arricchire qualcuno, cioè ci siamo auto realizzati, allora proviamo un senso assoluto di gratificazione che persiste e alimenta oltre modo la certezza di incarnare un essere unico.
L’autostima e la conseguente auto realizzazione ci permettono di mostrarci al mondo nella nostra autenticità.
Ecco perché ogni giorno dobbiamo impegnarci ad esprimere ciò che possiamo condividere con il mondo che ci circonda.
Stefano Pigolotti