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Emergenza #3 – Crisi economica da virus: come reagire

Inizia un’altra settimana di quarantena.

L’emergenza sanitaria appare al suo picco.

Vi è una sorta di stabilità nel continuo dolore che stiamo vivendo come comunità.

In questi articoli che continuiamo a scrivere in ambito di business coach, non possiamo prescindere di avere una visione economica che comprenda, inevitabilmente e rispettosamente, l’ambito sanitario.

Inizia un’altra settimana e quella precedente si è conclusa per noi di Vikyanna con un ottimo successo delle nostre iniziative solidali in ambito di sostegno informativo e formativo gratuito al mondo imprenditoriale e professionale italiano.

Proprio con l’appuntamento online di Venerdì 27 Marzo “Come gestire le emozioni in tempo di crisi” abbiamo approfondito dei temi delicati e decisivi in ambito di comunicazione aziendale interna ed esterna e la gestione delle emozioni personali in ambito business.

Il successo è derivato non tanto per la partecipazione e i complimenti ricevuti (che fanno sempre piacere), ma per aver centrato l’obiettivo di stimolare e ottenere risultati costruttivi e confronti aperti che mi hanno enormemente arricchito e questo vale anche per tutto lo staff che continua assiduamente a lavorare al Progetto di sostegno gratuito per il business italiano durante l’emergenza Covid-19: Oltre l’Azienda – La Rivoluzione imprenditoriale.

Proprio dai dialoghi scaturiti dalla nostra community, ho recepito uno stimolo molto forte sul tema da trattare in questa settimana, che si concluderà con l’appuntamento (vorrei diventasse un classico) del meeting online del Venerdì (Iscrizione evento online 3 Aprile “Le nuove esigenze nate con la crisi: come trasformarle in opportunità?”).

Molti imprenditori e, in modo più esteso, molti addetti ai lavori sottolineano come, pur nello sconforto del momento, si debba capire come fare a reagire.

Non è facile individuare una ricetta perché, pur essendo colpiti dalla medesima causa di crisi, ogni realtà produttiva, commerciale o professionale, viene aggredita in modo diverso a seconda del settore in cui opera, del suo mercato di riferimento e, ancor di più, in dipendenza di eventuali problematiche pregresse e mai affrontare in modo solutivo.

Possiamo però individuare delle linee guida che, come sempre, si evidenziano dal mix di attitudini personali e attività operative trasversali che dovranno essere interpretate dal lettore, fatte proprie e adeguate alla sua realtà di business.

Innanzitutto, ci si dovrà concentrare su alcuni punti strategico-operativi attraverso domande specifiche:

Quando tutto riaprirà, sarò pronto?
Nel mio settore esistono evoluzioni latenti che in passato non si sono mai innescate, ma che la situazione d’emergenza potrà sbloccare?
Sto continuando a confrontarmi, laddove possibile, con i miei competitor per avere riferimenti strategici?
Sto continuando a intessere e mantenere vivi i rapporti con clienti e fornitori, orientandomi anche a partnership strategiche?
Posso testare, attraverso indagini approfondite, cosa realmente si aspettano i miei clienti nel post crisi, considerando anche il loro stato di salute finanziaria attuale e futuro?
Sto valutando in un clima di Ricerca e sviluppo integrato (condiviso tra i reparti) se esistono opportunità di adeguamento del mio prodotto o servizio oppure delle migliorie apportabili all’approccio commerciale?
Sto mantenendo motivati i miei collaboratori, infondendo loro fiducia e visione proattiva?

Come vedete, l’orientamento di queste domande punta nella direzione di garantire le informazioni necessarie per capire se siamo in grado di potenziarci, o addirittura riconvertirci (in tutto o in parte), per far fronte alla ripartenza che sicuramente si innescherà.

Una sorta di stop and go che porta con sé, anche in metafora automobilistica, molti dubbi e rischi, ma altresì opportunità. Soprattutto oggi che lo stop and go è per tutti.

Ovviamente ci manca un dato importantissimo: il tempo. Quanto durerà lo stop prima del go?

Ma anche questa variabile è identica per tutti.

Qual è la caratteristica principale che si evidenzierà nella sua efficacia o nella sua carenza quando sventolerà bandiera verde?

La flessibilità.

Quindi è proprio questa caratteristica che dobbiamo concentrarci a stimolare all’interno del nostro business.

È passato il tempo degli schemi rigidi e conosciuti. Addirittura a livello di politica economica mondiale alcuni processi acquisiti e stabili sono stati rimpiazzati da interventi straordinari (purtroppo non ancora nella nostra Vecchia Europa).

Ma la cosa ancor più travolgente è che questi meccanismi innovativi creeranno una nuova epoca. Ciò che oggi è straordinario potrebbe in futuro, se non divenire ordinario, acquisire la valenza di aver generato una nuova visione a cui non si potrà più rinunciare. Come a dire, siccome è stato fatto lo si potrà rifare.

E questo vale non solo per la politica economica governativa, ma anche per ogni tipo di azienda italiana, dalla Partita Iva singola alla società quotata in Borsa.

Quindi, visione strategica e flessibilità operativa. Ma per mettere in atto questa evoluzione come dobbiamo essere? Quali attitudini dobbiamo attivare od ottimizzare?

Sicuramente la Resilienza, la capacità di reagire ad una situazione complicata. Ma questo lo sapete già!

Vi è in realtà nella resilienza un moto, un’azione continua di reazione. Ma l’attivazione della “risposta” all’urto deve essere innescata. Con cosa?

Con la Creatività.

Proprio così, è questa l’attitudine necessaria (più di ogni altra) per smuoverci da una situazione di stallo o di paralisi causata dal panico.

È la scintilla. È l’intuizione non necessariamente legata al business, ma in principal modo a livello personale.

La creatività identifica il risollevare la testa.

È giusto piegarsi, riflettere, piangere, provare dolore. È proprio dalla notte più cupa che sorge l’alba più emozionante.

Creatività non significa solo inventare, ma trovare la via nuova e metterla in pratica.

Scoprire dentro di sé nuovi stimoli, risorse e virtù da riversare come luce nelle tenebre per farle sparire. Questo è essere creativi: vedere fuori e, soprattutto, dentro di noi cose nuove da raccontare e condividere.

Altro elemento emozionale per dare continuità all’innesco è il Coraggio che, metaforicamente, è l’ossigeno che alimenta la fiamma che la scintilla ha acceso.

Credete in voi, nelle vostre sensazioni, e imparate a spiegare al mondo, senza timore, i vostri sogni.

Allora sì che vi potrete definire coraggiosi.

Se questa rinnovata forza personale la saprete riversare nel business, allora la definizione evolverà: sarete capitani coraggiosi.

E credetemi, sarete assolutamente contagiosi.

Più di qualsiasi virus letale.

Più del Covid-19.

 

Stefano Pigolotti